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Sindrome interscapolo vertebrale

Quando parliamo di SINDROME dobbiamo chiarire che non si tratta di una malattia ma di un complesso di sintomi, che possono essere provocati dalle cause più diverse.

E’ intuitivo quindi che qualsivoglia trattamento sui sintomi potrà dare un risultato positivo ma effimero perchè non arriverà mai ad eliminare la CAUSA PRIMA.

Prenderò oggi in considerazione una patologia vertebrale che spesso induce nell’errore di “curare” la zona dolente senza sapere che l’origine è in tutt’altro luogo.

Immaginiamo un paziente che lamenti un dolore dorsale che però non peggiora col movimento di questo tratto vertebrale,con l’atto respiratorio e con la pressione sulle vertebre.

Nell’immagine ho evidenziato la zona precisa del dolore (destra o sinistra rispetto alla colonna vertebrale). Il paziente lamenterà un netto fastidio locale solo con la stimolazione manuale del tratto MUSCOLARE paravertebrale (di fianco alla colonna). Per la precisione a metà della scapola e a metà fra la scapola e la colonna.


Pariteticamente , nella quasi totalità dei casi , si avrà una zona di maggior sensibilità esattamente sotto la clavicola omolaterale (della stessa parte). La differenza si evidenzia praticando una pressione uguale e contemporanea sotto le due clavicole


Nei casi più gravi , le due zone A e B possano essere unite da una fascia di dolore che passa sotto l’ascella : panico per le donne perchè interessa la mammella e , se è a sinistra , panico per tutti perchè si pensa a un infarto.

Niente di così drammatico : non ho voluto allegare una serie di sezioni anatomiche per non impressionare persone con lo stomaco delicato ma in sintesi ve le descrivo :

La branca posteriore dell’ultimo nervo cervicale (corrispondente alla cerniera di passaggio fra la settima vertebra cervicale e la prima vertebra dorsale) decorre verticalmente di lato alla colonna dorsale e termina esattamente nella zona dolorosa in oggetto. (zona A)

E’ intuitivo che l’origine della sintomatologia dolorosa sia il passaggio cervico/dorsale per cui le varie terapie devono essere mirate molto più in alto della zona di localizzazione del sintomo.

Lascio alla fantasia e alla preparazione dei Terapeuti l’impostazione locale della terapia.

Come sempre sarò disponibile per qualsivoglia chiarimento.

 

Dott. Eugenio Gamba